Intervista a Piero Mottola / Isola di San Servolo Venezia

…L’Autocorrelatore è un sistema automatico da me concepito per generare passeggiate acustico-emozionali imprevedibili ed enigmatiche, fortemente coinvolgenti e passionali. Il suo algoritmo vive delle complesse relazioni delle mappe emozionali ottenute attraverso gli esperimenti sul suono rumore da me svolti dal 1994.
Ognuno dei dieci parametri emozionali della mappa ha dei rumori associati sperimentalmente [...]

Alessia Colasanti: La tua arte è un catalogo di emozioni associate ai suoni, uno studio statistico che determina un preciso campionario. In cosa consiste il tuo Autocorrelatore acustico? Quali le emozioni che propone e perché?

Piero Mottola, “Peripato”, 2011. Installazione sonora site specific per il progetto espositivo "Il Caos #3 i conflitti", presso l'Isola di San Servolo a venezia. Audio digitale per 10 diffusori. Courtesy l’artista.

Piero Mottola: L’Autocorrelatore è un sistema automatico da me concepito per generare passeggiate acustico-emozionali imprevedibili ed enigmatiche, fortemente coinvolgenti e passionali. Il suo algoritmo vive delle complesse relazioni delle mappe emozionali ottenute attraverso gli esperimenti sul suono rumore da me svolti dal 1994.
Ognuno dei dieci parametri emozionali della mappa ha dei rumori associati sperimentalmente che possono essere a carattere referenziale e non referenziale. Questa è l’energia timbrica dell’Autocorrelatore. Per ogni installazione che realizzo, scelgo il numero di percorsi emozionali e la tipologia di passeggiata emozionale modulando i parametri di minima e massima vicinanza emozionale. Successivamente, si affronta il ritmo, il passaggio temporale da una emozione all’altra. In questo modo si può anche decidere che ogni ora i percorsi prescelti raggiungono il massimo conflitto o contrapposizione emozionale con un’accelerazione ritmica sostenuta per poi tornare ad una situazione relazionale relativamente tranquilla e pacata.
Quindi organizzo la natura della passeggiata emozionale, ne scateno la direzione, poi tutto accade in modo autonomo in quanto le mappe hanno una natura relazionale complessa e l’Autocorrelatore le attraversa creativamente, le fa vivere in un modo sempre diverso e irripetibile, indagando mondi sonori ignoti, difficilmente realizzabili senza l’automatismo.

Alessia Colasanti: Tra le opere per I Conflitti, mostra a cura di Raffaele Gavarro presso l’Isola di San Servolo, Venezia esponi “Peripato”. C’è una connessione con il viale del Liceo di Atene in cui Aristotele passeggiava insegnando ai suoi discepoli?

Piero Mottola: Peripato è un passaggio sonoro inteso come luogo di contemplazione che accoglie in sé la dimensione del perturbante. E’ anche un luogo interlocutorio, di scavo, dove agisce l’intenzione ad accostarsi alla conoscenza interiore, laddove peraltro siamo veramente diversi gli uni dagli altri. E’ progettato per scatenare un evento psichico individuale. Del Peripato aristotelico mi ha interessato isolare l’aspetto della dialettica, del ragionamento inteso come andar ragionando, come ideale tensione verso la risoluzione dei conflitti, insistendo tuttavia nel processo, nel suo farsi, dove coesistono in modo permanente contraddizioni e stati perturbati.

Piero Mottola, “Peripato”, 2011. Installazione sonora site specific per il progetto espositivo "Il Caos #3 i conflitti", presso l’isola di San Servolo a Venezia. Audio digitale per 10 diffusori. Courtesy l’artista.

Alessia Colasanti: Lo studio e l’analisi dei rapporti fra suono e colore è uno degli aspetti essenziali della ricerca di Kandinskij. Qual’è per te la relazione tra arte e musica oggi, cento anni dopo?

Piero Mottola: La relazione che indago è di tipo sperimentale nel senso che è il risultato di una misurazione empirica e non di proposte liriche. E’ legata alla ricerca dell’evento attraverso stimoli progettati per il coinvolgimento dello spettatore sul piano della realtà e non della finzione. Dal pubblico immagino una risposta intensa e nuova, sconosciuta a chi la realizza, un evento.

Alessia Colasanti: Come si accordano insieme la musica e la guerra? Quale la conflittualità sonora che proponi in questa mostra?

Piero Mottola: La guerra ha una sua musica ma di questo se ne sono già occupati i Futuristi. La conflittualità verso la quale propendo è di tipo estetico-emozionale. Ho scelto di lavorare con suoni reali e riconoscibili, gli stessi resi poi irriconoscibili ed infine con delle sequenze emozionali di organo nate dall’analisi dello spettro degli stessi rumori. Quindi si crea una curiosa dinamica tra fusione del suono proposto con quelli reali del luogo dove ho realizzato Peripato nei pressi del portico della Chiesa di San Servolo a Venezia, ma anche con una evasione dalla realtà con suoni astratti e poi musicali, come l’organo, straordinariamente contraddetto dalle suggestive combinazioni dell’Autocorrelatore. Una grande parete di tela nera nasconde dieci diffusori o poli emozionali che emettono realtà sonore. Un organista o più organisti virtuali suonano in preda ad un delirio acustico, interrotti e rilanciati da suoni reali tenuti al limite del vero e della finzione. Un conflitto tra musica e rumori reali, tra emozioni positive e negative, tra accelerazioni ritmiche e momenti di distensione o di totale silenzio.

Alessia Colasanti: Oltre alla tua operazione “I Conflitti”, quali sono i tuoi interventi presentati in questi giorni a Venezia? Ci sono relazioni creative oppure sono contributi distinti?

Piero Mottola: Ci sono relazioni certamente creative con gli altri due interventi Fuga e Passage Cornoldi presentati al Padiglione della Repubblica Araba Siriana. Alla base ci sono sempre le mappe emozionali, il motore generativo di ambienti cromatici e acustici. Al Passage Cornoldi però il suono è totalmente figurativo, segnaletico e fortemente inquietante. Il passaggio non prevedeva una situazione contemplativa ed io ho agito sulla velocità dell’attraversamento con suoni e combinazioni contraddette ma anche simili a quelle ascoltate e presenti nella memoria dello spettatore. Per cui non è detto che l’opera si materializzi in lui in quel momento. Magari agisce a livello onirico, successivamente. Fuga è un’installazione cromatica da vivere più che da guardare, una tela dipinta come tanta arte astratta concettuale anche americana ha proposto, da Sol LeWitt e Peter Halley. Da essa si differenzia poiché la dimensione semi-praticabile dell’opera induce nello spettatore una tensione che ha la durata reale di un passaggio. Come vedi, l’applicazione delle mappe di relazioni emozionali sono molteplici, colore, suono, musica e a breve anche luce. L’Autocorrelatore è un’opera immateriale e inafferrabile. Un sistema automatico controllabile per scatenare un evento.

Alessia Colasanti

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L’installazione “Peripato” di Piero Mottola è stata presentata all’interno del progetto espositivo “Il Caos #3 i conflitti” presso l’Isola di San Servolo a Venezia, in corso dal 3.6 al 17.7.2011.

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