dal 27.11 al 23.12.2010 :: Parole immaginate – Immagini parlate / Circolo Artistico Artemisia, Parma

Le immagini sanno esprimere, raccontare ed emozionare, al pari delle parole.
Un potere comunicativo ancestrale quello del linguaggio visivo, capace di andare oltre il limite della cornice o della pagina di un libro, per sviluppare un racconto articolato e ricco di significati.
Un linguaggio universale che supera confini geografici e culturali.
E’ così che nascono le opere di [...]

Invito mostra

Le immagini sanno esprimere, raccontare ed emozionare, al pari delle parole.
Un potere comunicativo ancestrale quello del linguaggio visivo, capace di andare oltre il limite della cornice o della pagina di un libro, per sviluppare un racconto articolato e ricco di significati.
Un linguaggio universale che supera confini geografici e culturali.
E’ così che nascono le opere di Rosy Gadda Conti, dal 27 novembre al 23 dicembre in mostra presso il Circolo Artistico Artemisia di Parma: ‘pensieri e parole’ che trovano la loro dimensione nell’immaginazione e arrivano a raccontarsi attraverso segni, colori e forme.
Una “biblia pauperum” moderna che dall’affresco medievale approda oggi alla rappresentazione su tela, mantenendo la peculiarità di saper narrare e coinvolgere lo spettatore con la sola forza dell’immagine.
Con pochi tratti Rosy Gadda Conti dà vita a personaggi che sviluppano personalità e vicende attraverso sfumature e dettagli singolari: un paio di occhiali dalla forma azzeccata, degli scaldamuscoli nei toni delicati del rosa, pattini che fanno scivolare con grazia su pavimenti immaginati.
Una carrellata di personaggi che dalla fantasia dell’autrice prende anima nelle sue opere, diventando ora protagonisti ora compagni di un’avventura per grandi e piccoli.
L’apparente semplicità di queste illustrazioni, che con eleganza e delicatezza descrivono un mondo dove animali e umani si mescolano come etnie diverse di un’unica grande comunità – il mondo vivente –, in realtà svela significati più profondi che i titoli, ironici e spesso inaspettati, solo in parte suggeriscono, strizzando l’occhio allo spettatore complice.
Ecco quindi la sottile ironia di Istinto e Ragione, dove un mostro dall’aria simpatica scarrozza ridendo un mago-gnomo seduto sulla sua testa: grande l’uno, piccolo l’altro a definirne i ruoli, ma entrambi in stretta relazione e dipendenza l’uno dall’altro. Tenera la partecipazione di Timide osservazioni, in cui un vergognoso topolino del deserto dalle orecchie giganti sbircia con timore al di là di una siepe; sorniona l’allusività di In attesa del bacio, dove un elegante ranocchio in frac aspetta fiducioso la promessa del bacio; pungente l’allegoria sul potere de Il re è solo, che ritorna anche ne La prima stella, in cui un’altissima torre, simboleggiante il potere, risulta non abbastanza grande per raggiungere le ambizioni del re che vi troneggia.
L’ispirazione è infatti solo apparentemente legata alla natura e al reale, poiché immediatamente rielaborata secondo idee che trasformano i protagonisti delle opere in simboli o stereotipi.
Come in Gallinella a spasso e Le pettegole, evidenti parodie dello stereotipo della donnetta ciarliera, la prima più direttamente giocosa, la seconda più sottilmente allusiva con le maldicenze delle due protagoniste incise sul fondo.
Ne L’inchino la centralità del personaggio barbuto è sottolineata dalla forma circolare del corpo, che richiama il simbolo dell’infinito, riproposto più volte sia sulla veste che sul fondo, a significare che la gentilezza (incarnata nel gesto dell’inchino) non ha età e limiti di tempo. Stessa circolarità per altri umani protagonisti di queste opere – Il difficile compito del custode, Barbablu, Lo sceicco e la lampada – ognuno dei quali impersona non solo se stesso ma anche il significato che vi sta dietro, spesso ribaltandolo nel suo opposto, come a voler raccontare ciò che il racconto ha tagliato fuori o semplicemente ignorato. E’ il caso di Barbablu, qui non più temuto “serial killer”, ma bonario e pentito ometto di mezza età, sorpreso a riflettere su se stesso e sulle proprie azioni.
Cerchio ben più complesso per Fragilità, in cui una sfera umanizzata guarda con compassione e preoccupazione il piccolo globo terrestre che tiene fra le mani, intuendone appunto la fragilità dinnanzi ai disastri che ne attentano la vita.
Numerosi gli animali che ammiccano compiaciuti: il compunto tacchino de La suocera, il soffice e solo apparentemente fragile (la dimensione delle zampe conferma il contrario!) pulcino nero de Il pulcino, i numerosi struzzi ritratti ora in eleganti vesti da intellettuali settecenteschi (Messer struzzo), ora con espressioni e gambe umane (Struzzo golfista), ora con fashionisti scaldamuscoli rosa (Gambe di struzzo).
Non mancano i riferimenti a mondi legati all’immaginario (Il letto a castello, Cappuccetto, Il Marchese di Carabattola), che giocano però sempre con un doppio senso fra immagine e parola (il titolo in questo caso), creando velate allusioni che ne dichiarano l’intento.
Ed è grazie alla tecnica adottata che la singola opera viene ad assumere un significato più pregnante, andando oltre la  catalogazione di essa come genere “illustrazione” per abbracciare quello più ampio di “opera d’arte”.
Rosy Gadda Conti ha infatti elaborato e raffinato negli anni una personale tecnica pittorica, capace di sviluppare le potenzialità espressive dell’acquerello affiancato ad altre tecniche.
Una di queste fa convivere l’acquarello con l’acrilico, ribaltandone i ruoli di “forza” in termini di espressività e rilievo. La matericità dell’acrilico viene pertanto relegata sullo sfondo dell’opera per dare un supporto consistente all’acquerello, che in questo modo emerge in primo piano con la potenza della sua lavorazione più definita.
Stesso discorso per quanto riguarda gessi e collage con inserti di tessuti e carta, in cui ancora una volta il materico non si propone come elemento dominante del primo piano, ma resta sullo sfondo a fare da base e cornice allo stesso tempo.
L’aspirazione di queste opere è quella di riuscire a emozionare, trasmettere un’idea, suscitare una riflessione. Una riflessione che può e deve essere svincolata dalla parola scritta, perchè ad essa precedente e sostitutiva.
E una riflessione che riguarda anche l’illustrazione come forma d’arte, non necessariamente relegata alle pagine di un libro, e quindi strettamente dipendente da un racconto in parole, ma in grado essa stessa di parlare e raccontare con le immagini.
Un potenziale ampliamente compreso da Rosy Gadda Conti, che da tanti anni si dedica con passione al suo lavoro coinvolgendo un pubblico ampio e diversificato.
Consapevole infatti del potenziale creativo di ognuno e della necessità di educare l’osservazione come punto di partenza per la creazione, l’artista porta avanti un progetto formativo di corsi dedicati ad adulti, sia principianti che professionisti, a bambini e disabili, stimolandone fantasia e voglia di esprimersi.
All’interno di questo evento espositivo verrà presentata per la prima volta la collezione Sister&Sister, nata dalla passione per l’arte e la fantasia delle sue creatrici, Rosy Gadda Conti e Simona Guarducci,  l’una mente creativa e l’altra anima imprenditoriale del progetto.
Moda, arte e design si fondono nelle originali creazioni Sister&Sister, realizzate con le stampe di alcuni disegni selezionati fra le opere di Rosy Gadda Conti.
Dalle t-shirt in cotone per adulti e bambini ai cuscini con le immagini piazzate, dalle maglie al cubo portaoggetti e all’astuccio in tessuto: una gamma di prodotti in cui l’opera d’arte passa  dalla bi-dimensione alla tri-dimensione di una collezione di capi d’abbigliamento e complementi d’arredo, a conferma della sua versatilità.
L’unicità delle stampe, la qualità dei materiali e la ricercatezza dei dettagli sono i tratti che contraddistinguono i prodotti Sister&Sister, tutti rigorosamente made in Italy.

Quadri e prodotti saranno in vendita presso la galleria per tutta la durata della mostra.

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Sede: Circolo Artistico Artemisia, Borgo Scacchini 7 – Parma
Date: 27 Novembre – 23 Dicembre 2010
Orari: Dal Lunedì al Sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Giovedì chiuso
Vernissage: 27 Novembre, ore 17.00
Autori: Rosy Gadda Conti
Curatori: Chiara Cappelli
Biglietti: ingresso libero
Info: Tel. 338 7463379 | www.rosygaddaconti.ch
Ufficio Stampa: Chiara Cappelli
Genere: Personale, Illustrazione

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